Amleto. 2014.
concept, regia e voce di Francesca Pennini
drammaturgia di Angelo Pedroni, Francesca Pennini
azione e creazione Carmine Parise, Angelo Pedroni, Stefano Sardi
azione e recitazione: 4 candidati in competizione per il ruolo di Amleto
consulenza tecnica e programmazione applausometro: Simone Arganini, Roberto Rettura
co-produzione CollettivO CineticO, Teatro Franco Parenti, Milano
Prima Rappresentazione: 6 dicembre 2014, Teatro Vascello di Roma
Dismettere il personaggio. L’Amleto anonimo di CollettivO CineticO
di Angela Bozzaotra
Scardinare il meccanismo mimetico, de-strutturare l’evento scenico – lo stesso costituirsi come circuito chiuso dell’opera teatrale – è il fine principale dell’Amleto di Collettivo Cinetico, opera del 2014.
Tre danzatori agiscono nello spazio scenico legati a delle corde, in un alternarsi di movimento centrifugo e costrizione centripeta, all’interno di un moto circolare e ossessivo. Quattro sconosciuti vengono selezionati fra gli spettatori per candidarsi ad essere il principe di Danimarca. Un applausometro decreterà il vincitore.
In un’estetica sado-maso, oscura, che rende il meccanismo da reality show un “carnevale orribile”, la linea-pilota dell’Amleto di Collettivo Cinetico è dissacrare un’opera classica (seppur rivisitata già numerose volte nel corso del Novecento, vedi l’Hamletmaschine di Heiner Müller) partendo dal presupposto che nell’epoca del post-moderno è impossibile impersonare e interpretare il personaggio di Amleto, e allo stesso tempo ciò che conta è l’immagine concettuale del dramma scespiriano. Le corde alle quali sono vincolati i performer, che vanno a comporre la figura geometrica del triangolo – costituiscono un indice della stessa composizione dell’Amleto. Triadica la relazione madre-figlio-padre, nella quale il centro è di fatto il principe danese, maledetto e lunatico, folle e savio.
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