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Intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati
Il teatro è un giardino dove non si muore mai

Il progetto sulla drammaturgia di Franco Scaldati, diretto e coordinato da Valentina Valentini con la collaborazione di Viviana Raciti, si è articolato in due giornate studio, il 29 e il 30 novembre 2017 alla Biblioteca Nazionale di Roma, e in una serata-evento Notturno Scaldati, al Teatro Argentina di Roma, che ha visto numerosi artisti, attori e teatranti attraversare la drammaturgia dello scrittore palermitano. Il progetto ha avuto il suo atto conclusivo con la pubblicazione, edizione Titivillus, del libro Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai, Intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati, a cura di Valentina Valentini.

Notturno Scaldati

di Valentina Valentini

Un mondo meridiano e notturno, lirico e carnale vive nei testi teatrali di Franco Scaldati. Una Palermo fatta di voci di venditori, di serenate all’amata, di richiami di bambini all’imbrunire, di violenze improvvise e apparentemente immotivate, di giochi, dialoghi fra creature eteree o, al contrario, estremamente radicate ai bisogni terreni.
Le figure del teatro di Scaldati sono gli scemi e gli inconcludenti come Spardaquasette, chi mette zizzanie (definito un Tragiariaturi), erranti senza dimora e senza cibo che sognano (come Crocifisso in Lucio), piattoni di pasta con i tenerumi, con i cavoli verdi, con le lenticchie. Piattoni di fave bollite, carciofi alla contadinella. Piattoni di fagioli con le cotiche. Sono espressioni di mestieri che non esistono più, di giochi (padrone e sotto). Anche gli animali: vermi, topi, serpi: sono dramatis personae con cui parlare. In Indovina Ventura vanno a fare una scampagnata al Monte Pellegrino nonni, genitori, figli, ladri e derubati (il gaggio, lo scemo campagnolo che arriva in città ed è spaesato), prostitute, vecchi, carabinieri, venditori, pescatori… Continua a leggere

Notturno Scaldati: documentazione video a cura di Luca Fantasia

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