Pirandello, chi? (1973)
di Memè Perlini
regia di Memè Perlini
interpreti Franco Bullo, Ivan Galì, Johna Mancini, Ornella Minetti, Rossella Or, Franco Piacentini, Edmondo Zanolini
prima rappresentazione Roma, Beat 72, 3 gennaio 1973
ripresa (nuova versione) Roma, Teatro La Piramide, febbraio 1986
interpreti Franco Piacentini, Rossella Or, Lidia Montanari, Alessandro Genesi, Roberto Pagliari, Giuseppe Barbizi
scene Antonello Agliotti
musiche Philip Glass
Pirandello chi? Una drammaturgia del buio
di Cristina Grazioli
In Uso modalità, contraddizioni dello spettacolo immagine Bartolucci, riferendosi al Nuovo teatro italiano dei primi anni Settanta, parla di una ricerca che propone una «visione dello spettacolo per “illuminazioni”»: non si tratta solo di una suggestiva metafora ma di un riferimento alla concreta prassi scenica, ad un utilizzo del mezzo luminoso che sfrutta appieno le possibilità della composizione visiva per frammenti. Potremmo dire che questo avviene ora puntando su di un’analisi decostruttiva (“teatro analitico”), ora caricando la visione configurata dalla luce (o dall’ombra) della potenzialità di un meccanismo che libera immagini nascoste, inconsce (un teatro “psico-analitico”).
Potrebbe rivelarsi di qualche utilità anche per la modalità di impiego del fattore luminoso riandare alla distinzione, nata in seno alla stessa definizione di “Teatro immagine”, tra Teatro-immagine e Teatro-immaginario, proposta da Menna nel medesimo contesto critico. Continua a leggere…
Pirandello: chi? Regia di Memé Perlini – descrizione dello spettacolo
di Giuseppe Bartolucci
La scena sarà sempre buia illuminata da diverse piccole sorgenti di luci che saranno di volta in volta manovrate dal regista e dagli attori. Si tenderà ad un uso dell’oggetto analitico teso a mettere in evidenza la molteplicità interna di questo uso, incluso l ‘aspetto sonoro. Non esisterà una caratterizzazione del personaggio (il padre sarà anche capocomico, e madre nello stesso tempo) non ci saranno rapporti diretti fra i vari personaggi. La dimensione della rappresentazione tenderà a creare le immagini fantastiche che si avvicinano- all’atmosfera del sogno e delle immagini inconsce, la voce sarà sempre esasperata, balbettata soffocata, velocissima, e più possibile trasformata nei suoni in elementi musicali.
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