La prima periferia (2010)
di e con Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani
e con Simone Basani, Giovanni Marocco
produzione pathosformel / Fies Factory One
coproduzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, Uovo performing arts festival
con il contributo di Ufficio Promozione Giovani Artisti-Comune di Bologna
con il sostegno di Teatro di Fondamenta Nuove (Venezia)
in collaborazione con Teatro Franco Parenti – Progetto Residenze ; TEATRI DEL TEMPO PRESENTE – L’ETI Ente Teatrale Italiano per le nuove creatività
Prima rappresentazione Milano, Fabbrica del Vapore, Uovo Perfoming Arts Festival 2010, 19-21 marzo 2010
Bologna, Teatro San Martino 26 – 27 marzo 2010
Mestre, Centro Candiani, 23 aprile 2010
Roma, Teatro Palladium, 25 aprile 2010
Drodesera, Drodesera festival, 29 – 31 luglio 2010
Bassano del Grappa, Operaestate festival 2010,Teatro Remondini, 3 settembre 2010
Forlì, Ipercorpo 2010, Magazzini Interstock, 12 settembre 2010
Padova, Teatro Verdi, 1 ottobre 2010
Firenze, Cango Cantieri Goldonetta, Festival Oltrarno Atelier, 12 e 13 novembre 2010
Modena, Festival Periferico, SPAZIOLELUNE, 5 dicembre 2010
Verona, Are We Human, Interzona, 29 aprile 2011
Tel Aviv, Clipa Theatre, 9 e 10 febbraio 2012
Bolzano, Museion, Cratere, 18 maggio 2012
Roma, Short Theatre, La Pelanda, 12 settembre 2012
Milano, Teatro Out Off, 4-9 marzo 2014
Drodesera, SkillBuilding – Drodesera 2014, 24 luglio 2014
La prima periferia. Presentazione
di Lorenzo Guerrieri
Lo spazio scenico si presenta in penombra: il fondale è bianco, così come il palco, che sul fondo si curva leggermente verso l’alto formando un basso tramezzo. Sul palco, accucciati, ci sono due performers. Ma a catturare l’attenzione dello spettatore sono tre presenze inanimate: si tratta di tre manichini scheletrici costruiti in metallo, grandi come tre persone e dotati di quasi tutte le articolazioni di uno scheletro umano, fino alle falangi delle mani.
I due performers sono concentrati su uno dei tre scheletri: lentamente sperimentano alcune possibilità di movimento delle sue articolazioni metalliche. A sostanziare la scena, un tappeto sonoro scorre ininterrottamente, metamorfico e subliminale, determinando lungo tutto lo spettacolo la temperatura emotiva dei diversi momenti.
Un commento su “La prima periferia. 2010”