Collage (1961)
di Achille Perilli e Aldo Clementi
Azione musicale in un tempo su materiale visivo di Achille Perilli
di Achille Perilli e Aldo Clementi
libretto visivo Achille Perilli
musiche Aldo Clementi
durata 45’
regia Andrea Camilleri
aiuto regia e luci Saad Hardash
direzione Daniele Paris
Orchestra della Rai di Roma
realizzazione del film Pino Passalacqua
Prima rappresentazione Roma, Teatro Eliseo 14-16/05/1961
L’ipervisione. Collage
di Daniele Vergni
Il 1961 è l’anno in cui il Nuovo Teatro Musicale esordisce sulle scene italiane. Ad aprile fa il suo esordio l’azione scenica Intolleranza 1960 di Luigi Nono – con Emilio Vedova, Josef Svoboda e la sua laterna magika – su un’idea di Angelo Maria Ripellino; a maggio Collage, azione musicale in un tempo su materiale visivo di Achille Perilli, musiche di Aldo Clementi. Dopo la frattura di Darmstadt rinasce il teatro musicale. Dal 1961 si moltiplicheranno questo tipo di esperienze, queste azioni, che già nella denominazione esprimono una contrapposizione al teatro d’opera. Collage lo fa in modo netto, presentando un teatro musicale senza voce e senza la presenza in scena di figure umane. Senza voce non vuol dire senza testo e senza trama. La seconda la vedremo più avanti, mentre il testo in Collage è oggetto tra gli oggetti, proiettato sul fondale.
L’azione, andata in scena al Teatro Eliseo con il patrocinio dell’Accademia Filarmonica Romana, allora diretta da Adriana Panni, presenta una scena complessa: un balletto dove a danzare sono gli oggetti, le strutture, le luci e tutti i materiali impiegati quali il mobile – inteso come oggetto alla Calder – che prende vita e si solleva grazie a fili di nylon, fino a scomparire; tre velatini dipinti; una scultura pneumatica; sagome mosse su tapis roulant; diapositive e proiezioni realizzate con la laterna magika; un film di circa 3-4 minuti dal taglio surrealista e incentrato sulla dinamicità; un armadio che riempiva nel finale tutto il fondale, diviso in scompartimenti pieni di oggetti; luci in movimento e la musica (un materiale diverso). I materiali e i diversi linguaggi sono autonomi, ciò che li lega è l’occhio dello spettatore. Quel che lo spettacolo sembra proporre è non solo una nuova visione ma una nuova modalità del vedere, una nuova imago fatta di relazioni inedite, che potremmo chiamare ipervisione. Come scrive Elisabetta Cristallini, “il teatro, diventa allora un’operazione tesa all’ampliamento della percezione, dove attraverso una serie di operazioni sul visivo si arriva al massimo della complessità e della contaminazione in una continua tensione creativa che tende costantemente a passare dal percettivo al mentale”. La densità materica e segnica dello spettacolo, la sua composizione astratta, dovevano spingere lo spettatore ad essere attivo in maniera creativa ed immaginifica, secondo gli autori.
I documenti sono pubblicati nella lingua originale. In caso siano stati tradotti, vengono pubblicati sia l'originale che la traduzione.
Achille Perilli, Collage, programma di sala
Achille Perilli, Collage, «Sipario», n°183, luglio 1961
Aldo Clementi, Teatro musicale oggi, «Il Verri», n°16, 1964, pp. 61-66
Erasmo Valente, Successo dell'apologo di B. Brecht e Kurt Weill, «Sipario», n° 183, luglio 1961
Guido Baggiani, Teatro Contemporaneo alla Filarmonica. Pittura e Musica - un "Collage" mancato, «Telesera», 1961
Massimo Mila, Le due anne di Bertolt Brecht, «l’Espresso», 1961
Nino Piccinelli, «I sette peccati capitali» di Bertold Brecht e Kurt Weill, «Momento sera», 15/16 maggio 1961
Achille Perilli, , Collage, 1961 : Bibliography, a cura di Daniele Vergni
Achille Perilli, Nuova figurazione per la pittura, «L'esperienza moderna», n° 1, aprile 1957, Roma
Achille Perilli, Le ragioni narrative della pittura, «Il Verri», n° 10, ottobre 1963, Milano