Miracolo della Rosa
Ispirato al romanzo omonimo di Jean Genet
regia Danio Manfredini
con Danio Manfredini
collaborazione al progetto Andrea Mazza
prima rappresentazione Sant’Anna Arresi (Ca), Sant’Anna Arresi Teatro, 1988.
Miracolo della Rosa
di Lucia Manghi
Miracle de la Rose, secondo romanzo di Jean Genet, comparve in Francia all’interno delle OEuvres Complètes nel 1951, mentre la traduzione italiana venne data alle stampe nel 1975 in maniera non integrale.
Cresciuto in orfanotrofio e successivamente affidato a una famiglia di contadini, all’età di quindici anni Genet venne rinchiuso nella Colonia agricola penitenziaria di Mettray, la più famosa casa di correzione della Francia. A quella «cattedrale» lo scrittore tornerà spesso con nostalgia, consacrandone il ricordo in Miracle de la Rose e ne L’Enfant Criminel. Dopo un anno di detenzione riuscì a evadere, ma fu subito riacciuffato.
In seguito la sua vita fu segnata da eventi che lo condussero spesso in carcere. Si arruolò più volte come volontario nella Legione straniera, peregrinò in Francia, Italia, Albania, Cecoslovacchia e presumibilmente anche in Spagna. Durante questi viaggi attraversò il mondo degli omosessuali, dei ladri, delle prostitute, della malavita. La sua visione di «santità» rovesciata, maturata durante queste esperienze, propone un’idea dell’assassinio e dell’azione violenta assolutamente provocatoria e inconsueta: essi sono la manifestazione dell’estrema purezza e il segno della predestinazione divina.
Romanzo autobiografico, Miracle de la Rose è ambientato all’interno di Fontevrault, il più conturbante tra tutti i penitenziari di Francia, che Genet ricorda come «il santuario verso cui pellegrinavano tutti i sogni della nostra infanzia». Nel romanzo il protagonista Jean, lo stesso Genet, riesce a vedere furtivamente un condannato a morte, Harcamone (allora era assolutamente vietato guardare chi doveva essere giustiziato), e nota le catene che porta ai piedi e ai polsi. Improvvisamente quelle catene si trasformano in una ghirlanda di rose bianche. «Sentivo in ogni vena che il miracolo stava funzionando. Ma il fervore della nostra ammirazione, in una con il carico di santità gravante sulla catena che gli stringeva i polsi — poiché i suoi capelli avevano avuto il tempo di crescere, i riccioli gli si ingarbugliavano sulla fronte con la sapiente crudeltà degli intrecci componenti la corona di spine —fecero sì che tale catena si
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Danio Manfredini, Miracolo della Rosa - estratti, «Sciami» - nuovoteatromadeinitaly.sciami.com, 2019
Marco Sacchetti, Danio Manfredini, Memoria Esperienziale. Intervista a Danio Manfredini, «Alfieri. Trimestrale di informazione e dibattito sul nuovo teatro», anno IV, n. 1.
Oliviero Ponte di Pino, Una diversità non riconciliata, «il Manifesto», 20 ottobre 1995
Miracolo della Rosa
Danio Manfredini
Magda Poli, Miracoli e amori in cella. Genêt in una trasposizione teatrale di Manfredini, «Corriere della sera», 14 febbraio 1989
Antonio Tricomi, Dannati e Condannati, «la Repubblica», 24 gennaio 1992
Stefano Casi, Andrea Adriatico, Sotto il “Miracolo” la realtà. Gli spazi e gruppi off ridisegnano il panorama, «l’Unità», 3 novembre 1989
Brunella Torresin, “Maledetto” teatro condannato alla “Morara”, «la Repubblica», 26 ottobre 1989
R. Zun., E Genet fa il Miracolo: Manfredini all'Out Off, «il Giornale», 25 gennaio 1991
Sandro Avanzo, Genet a teatro, «Babilonia», n. 63 - 1989